giovedì 22 aprile 2010

Per il/la figlio/a che verrà

L'amore può essere la follia di un attimo.

Erompe come un terremoto e poi si quieta.
E quando poi si quieta si deve prendere una decisione.

Occorre decidere se le rispettive radici si sono così fortemente intrecciate da rendere inconcepibile anche solo l'idea di separarle. Perché l'amore è questa cosa qua. Questo è l'amore.

L'amore non è rimanere senza fiato, non è il batticuore, non è l'infinito promettersi eterna passione.

Quello è solo essere innamorati. E tutti possono convincere sé stessi di essere innamorati, in uno o più periodi della propria vita. Ma l'amore in reltà è quel qualcosa che sopravvive all'improvviso incendio iniziale.
E questo qualcosa dipende in parte da noi e - certo - in parte da fortunate circostanze.

Questo è ciò che tua madre e io abbiamo sperimentato.
Le nostre radici sono così fortemente e fittamente cresciute verso l'altra, sotto la terra, che anche quando non si vedevano tutti i fiori sui rami, noi eravamo un albero solo e non due. Da questo albero sei nato/a tu.

domenica 11 aprile 2010

I am back

Ho fatto un lungo viaggio dentro di me, mi sono disperata, ho scoperto che le lacrime non hanno fine, che la mente non si stanca mai di pensare, che la stanchezza fisica non allontana il dolore, che il cuore può rimanere stretto in pareti di spine, battere piano piano e allontanarsi dalla vita...
La primavera, nel piccolo paese di mare dove abito, è arrivata sfacciata e colorata come una puttana. Le ginestre talmente fiorite da sembrare tanti soli buttati tra le dune, le rondini fanno le pulizie di pasqua nei nidi ritrovati dello scorso anno e la vita continua...
Sono stata un intero giorno in spiaggia, al sole, ho guardato il mare piatto e i gabbiani imprecare dietro i pescherecci stanchi che rientravano in porto e il mio vecchio cane riempirsi il muso di sabbia e starnutire come un vecchio, mia "moglie" salvare paguri spiaggiati dall'ultima mareggiata e ho visto la vita passeggiarmi beffarda davanti agli occhi ancora gonfi di lacrime.
Mio padre è morto, io no.
La primavera è tornata anche senza di lui e l'estate farà altrettanto, arriverà il suo compleanno e non ci saranno più candeline da soffiare.
Il 24 Aprile sarà il mio compleanno, soffierò le mie 31 candeline.