sabato 20 marzo 2010

sabato 13 marzo 2010

Lei ha un pensiero felice?

La scorsa settimana ho iniziato le analisi necessarie per poter diventare mamma. Dopo il lutto pensavo di aspettare un pò di tempo, poi però con A. abbiamo deciso di continuare il nostro percorso, così sono andata a fare le prime analisi del sangue...
Io ho paura del sangue, io svengo quando mi fanno il prelievo. Capisco che chi non ha questa fobia può ritenerla una grossa manifestazione di immaturità, ma non posso farci niente è così da sempre.
Quando è arrivato il mio turno ho fatto subito un coming out: "Dottore parliamoci chiaro: ho paura, piango e spesso svengo!", molto professionalmente il medico non è scoppiato a ridere e ha chiamato il collega spiegandogli che c'era una bambina di trentanni che aveva paura. Mi sono seduta, mi hanno messo il laccio emostatico e quello che mi teneva il braccio mi ha chiesto: "Lei ha un pensiero felice?" ed io con i miei vestiti neri, gli occhi rossi e senza trucco l'ho guardato e dopo aver ricacciato il pensiero di papà infondo all'anima, l'ho trovato: la figlia che avrò.
Non ho risposto, non sono svenuta, non ho pianto e l'unica che ha capito la risposta è stata A.
E voi avete un pensiero felice?

domenica 7 marzo 2010

Elaborazione del lutto

Oggi sono quindici giorni che papà ha deciso di seguire mio nonno, aveva iniziato a chiamarlo dal giorno prima, poi quella mattina ad alta voce ha detto: "Finalmente sei arrivato!" e il pomeriggio è morto tra le mie braccia mentre io gli dicevo: "Bravo papà, non aver paura, vai con nonno".
Io e lui non abbiamo avuto un buon rapporto, mai, poi due mesi fa quando è iniziato il suo calvario lui ha iniziato a fare il padre e io ho iniziato a fare la figlia: ci siamo tenuti per mano, ci siamo accarezzati e consolati. La notte prima di morire mi ha detto che mi voleva bene, per la prima volta nella mia vita per l'ultima volta nella sua.
Adesso sento il dolore nell'anima, i miei occhi non nascondono la sofferenza, ho paura della depressione.
La mia mente sembra ferma al momento in cui non gli ho più sentito il battito, non riesco a fare respiri profondi.
Milioni di pensieri: se ci fossimo avvicinati prima; se lo avessi portato in un altro ospedale; se lo avessi invitato alla festa del mio compleanno; se avesse fatto un'altra terapia; se avessimo passato più tempo insieme....se....non c'è più tempo.
Il giorno dopo il funerale sono tornata al lavoro, il giorno dopo ancora sono tornata in palestra, ne sono certa ma non me ne ricordo.

Vorrei solo altri dieci minuti con mio padre per farmi consigliare come affrontare la sua perdita.

Le lacrime non finiscono.