Nella vecchia madia che profuma di cera d'api, sono riposte: le esperienze dei mesi trascorsi; le lacrime conservate per le gioie e i dolori non provati; le rughe e i capelli bianchi che dovranno venir fuori.
Oggi l'ho aperto.
Ho preso le lacrime, le ho versate sulle esperienze negative, mi sono messa due capelli bianchi e una ruga sulla fronte e ho deciso di ricominciare.
I segni di questo 2010 inopinatamente resteranno nella mia vita, ma non mi piegherò come l'ulivo che sta invecchiando fuori dalla mia finestra.
C'è ancora possibilità di vita: torno a Copenaghen.
Ogni giorno è un giorno di guerra, che se allenti la presa un attimo sei fregato.
RispondiEliminaIo vivo più teso di un violino e prima o dopo le corde non reggeranno.Devo trovare la mia rotta.
Se la tua, adesso, ti spinge nuovamente a Copenaghen, ti auguro buon Vento.
BUENA VIDA
Sono uscita dalla tempesta, il ricordo è ancora vivo, ma la luce del sereno è troppo bella per non tentare di raggiungerla...
RispondiEliminaGrazie Capitano!
Ciao carissima Sara, si, ripartire a volte è la fatica più grande che ci tocca.
RispondiEliminaMa disfare la nostre valigie dai vecchi sogni, e nuovamente riempirle con giorni che solo i nostri occhi sanno vedere, vince ogni fatica vissuta.
In gamba amica mia, ti auguro un buon cammino, e soprattutto, un dolce arrivo!
Abbraccio.