giovedì 28 ottobre 2010

La mia notte di San Silvestro

Nella vecchia madia che profuma di cera d'api, sono riposte: le esperienze dei mesi trascorsi; le lacrime conservate per le gioie e i dolori non provati; le rughe e i capelli bianchi che dovranno venir fuori.

Oggi l'ho aperto.

Ho preso le lacrime, le ho versate sulle esperienze negative, mi sono messa due capelli bianchi e una ruga sulla fronte e ho deciso di ricominciare.

I segni di questo 2010 inopinatamente resteranno nella mia vita, ma non mi piegherò come l'ulivo che sta invecchiando fuori dalla mia finestra.

C'è ancora possibilità di vita: torno a Copenaghen.

3 commenti:

  1. Ogni giorno è un giorno di guerra, che se allenti la presa un attimo sei fregato.
    Io vivo più teso di un violino e prima o dopo le corde non reggeranno.Devo trovare la mia rotta.
    Se la tua, adesso, ti spinge nuovamente a Copenaghen, ti auguro buon Vento.

    BUENA VIDA

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  2. Sono uscita dalla tempesta, il ricordo è ancora vivo, ma la luce del sereno è troppo bella per non tentare di raggiungerla...
    Grazie Capitano!

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  3. Ciao carissima Sara, si, ripartire a volte è la fatica più grande che ci tocca.
    Ma disfare la nostre valigie dai vecchi sogni, e nuovamente riempirle con giorni che solo i nostri occhi sanno vedere, vince ogni fatica vissuta.
    In gamba amica mia, ti auguro un buon cammino, e soprattutto, un dolce arrivo!
    Abbraccio.

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