martedì 25 gennaio 2011

...casca il mondo, casca la terra...

Anche il secondo tentativo di diventare mamma è andato male.
Stavolta non ho potuto nascondere il dolore e la delusione. La mia mente ha vissuto la mancata gravidanza come un lutto.
Quel maledetto trattino blu è stato un solco nell'anima e mi sono ritrovata a raccogliere i pezzi e a cercare di capire cosa farne.
La cosa più strana che mi è capitata è stata quella di guardarmi allo specchio e non riconoscermi più.

Troppo dolore, troppe lacrime, troppa delusione: sono crollata.

Sono andata alla deriva per qualche tempo, ho continuato a lavorare, ho continuato a cantare e a sorridere alle persone intorno a me, ma il male di vivere mi ha avvolto come un mantello e l'ho lasciato fare, per un pò.

La depressione si è trasformata in rabbia, perchè non vedevo negli altri la "delicatezza" di lasciarmi rattrappire.
Ho avuto scatti di rabbia e feroci crampi allo stomaco, fino a quando il mio istinto di sopravvivenza non mi ha aperto gli occhi su cosa stavo diventando.

Una sera ho comprato una buona bottiglia di vino, l'ho accompagnata con del cibo grasso e per niente dietetico (per la preparazione all'inseminazione non si può assumere alcool e si devono mangiare solo cose salutari), il giorno dopo mi sono tagliata tutti i capelli, ho preso accordi per il mio prossimo tatuaggio e ricomiciato a fare arti marziali...

Sto facendo un passo alla volta, sto prendendo a pugni i problemi e a calci la depressione.

L'altro giorno mi sono sorpresa a sorridere, ovviamente alla donna che amo e che in tutto questo tempo mi è stata silenziosamente e pazientemente vicina.

Tornerò in Danimarca, ma a modo mio....

5 commenti:

  1. Ti sei ritrovata propio come alla fine di un girotondo: A terra!
    Ma come quei bambini che lo fanno, ti sei infine rialzata! Ed è questo che conta.
    Abbraccio!

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. fà che non sia un amara delusione a farti cascare in terra, ma un "gioco" riuscito male. se c'è una cosa che ho davvero imparato è che andare a battere dove il dente duole non può che farti stare peggio (strano se così non fosse). bhè, quel dente toglilo via. ma non buttarlo. conservalo e osservalo tutte le volte che ti accorgerai che quel dolore lo hai avuto, ti ha anche codizionato la vita, ma lo hai tolto. continua in salita, non arrenderti, permettimi di dirti che saresti stupida. QUALCUNO arriverà, fidati. se lo stai ad aspettare si farà aspettare ancora di più. rimettiti in forze ed umore. suerte

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  4. ciao, ho appena scoperto il tuo blog...e ti lascio un saluto...anche io lesbica e in cerca di un bimbo :)
    in bocca al lupo
    m.

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