martedì 22 dicembre 2009

Andiamo proprio bene 2

Ho fatto una pausa voluta, ma poi eccomi. Non volevo neanche tornare sui miei post, poi però ho pensato che non si lasciano le cose incompiute alla fine dell'anno e allora eccomi.
Il mio precedente "pensiero scritto" finiva con un "continuo dopo", ma in realtà era finito così.
Internet non sarà mai il mio mondo ideale, ho bisogno di sentire la "puzza" degli altri e qui è tutto inodore.
In questi giorni ho visto occhi profondi, opachi, malati, occhi indefferenti, sofferenti, occhi morenti e morti.
Ho visto i miei occhi persi e riflessi in quelli degli altri.
Mi hanno chiesto in molti come mi sento, ho risposto a tutti "come un passerotto a zero gradi", ed è così. Nella vita ti capitano quei momenti in cui non sai davvero come andrà a finire, cosa farai e come ne uscirai. Non piango davanti agli altri, non mi piace essere consolata da finti abbracci o frasi fatte.
Al dolore rispondo con la rabbia. Non è facile starmi vicino, sono sempre seria e pensierosa.
Mio padre sta improvvisamente morendo e io avevo troppe litigate ancora da fare con lui che adesso, che non c'è più tempo, lo ammazzerei.

8 commenti:

  1. E' così inevitabile litigare? Forse un giorno ti dispiacerà per questo. Ma a volte, l'affetto si esprime proprio - litigando. La prossima volta abbraccialo. E sentirai quanto bene gli vuoi.
    Ti auguro giorni più armoniosi e pace interiore.

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  2. pur di non perdere la persona che si ama, qualunque essa sia, un famigliare, un fidanzato/a, un amico/a, si aziona il male e l'insulto. E' necessario

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  3. Ci siamo sempre urlati in faccia le cose che ci volevamo dire, non ci siamo mai abbracciati, non ci siamo mai capiti. In fondo sappiamo che non ci volevamo come parenti. Adesso che è stanco, dolorante, malato non sappiamo come comportarci.
    Per il rispetto che ho del nostro rapporto non posso dimostrargli affetto, lo farei sentire peggio, non posso abbracciarlo non ne sarei capace, non posso insultarlo perchè non ce la fa a reagire...è un gran casino, tutto qua!!

    Benvenute ad entrambe.

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  4. a volte basta esserci. E i meccanismi di affetto e legame tra padre e figlia possono raggiungere livelli di complicazione comprensibili solo ai grandi matematici. Ma un risultato c'è sempre. In qualche strano e difficile modo, il risultato sei tu.

    Penelope (che ha poco tempo per gironzolare sui blog e scrivere qualcosa dopo aver letto, aggiungo che postare un commento su blogger è un manicomio esagerato, passa la voglia).

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  5. In questi giorni voglio coltivare la pazienza più ancora dell'amore per te.

    E' stato un Natale così. Ma in fondo non è che ce ne importasse granché, del Natale. A me importa soprattutto che tu esca più bella ancora da tutto questo. Che tu riesca a coltivare le parti migliori di te proprio in questo momento - che è tra i peggiori per te, per la tua vita. Che tu possa riuscire a mettere la rabbia fuori dalla porta, questo ti auguro.

    Io resto qua, a prepararti cibo, ad aspettarti al caldo, a beccarmi il tuo biasimo perché non sposto la realtà delle tue percezioni. Come sempre. Ci sono. E ti amo.

    Tua

    A.

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  6. Ciao Saffoco, ti trovo seguendo Selene, ed è una bella sorpresa.
    Ho letto i tuoi pochi post, spero continui a scrivere nonostante l'assenza di "puzza" degli altri.
    Leggendoti, pare di assistere ad un film di Charlot: si ride, e ci si commuove.
    Sentirsi liberi, è una sensazione che si compie veramente, solo quando questo sentimento che diventa gioia, nasce dal nostro nucleo vitale più profondo, per poi affiorare e mostrarsi... semplicemente.
    Felice per la tua libertà, difendila sempre.

    p.s. non essere molto severa con il tuo genitore, noi papà a volte, siamo incapaci di vedere il mondo con gli occhi dei nostri figli. Oltre quella cortina di false sicurezze, abbiamo fragilità e paure, e una montagna da scalare: Gli altri.
    Quando siamo in difficoltà perchè ci sfugge il controllo, di ciò che pensiamo dovremmo avere, ci sentiamo persi, disorientati, inadeguati.
    E allora ci ritiriamo in un cantuccio, soli, incapaci di mostrare le nostre emozioni e il nostro amore, a chi in quel momento ci pensa insensibili e duri di cuore.
    Il più delle volte però, siamo solo persone in difficoltà, che vorrebbero essere diversi da ciò che sono: saper essere buoni compagni di cammino per i nostri figli.
    1 abbraccio.

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  7. @Penelope: la mia paura più grande è quella di assomigliargli..
    @Monteamaro: Grazie per il tuo commento..il tuo abbraccio è arrivato proprio quando ne avevo bisogno. Torna ancora, per favore!

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  8. Ciao cara Saffoco, dici bene: Siamo passanti, ma credimi, ognuno di noi lascerà una traccia di sè a questo mondo, perchè nulla è per sempre, neanche la morte.
    E siamo anche come canne che tremano al vento, la vita a volte ci piega, e ci sembra che la luce che pure vediamo, sia solo un terribile scherzo a farci sentire inutili, in trappola, soli.
    Ma il Dio che ci ha pensati (che pure ci sarà), ci ha donato qualcosa che da solo vale un intero universo, ci ha dato un "sentire" che noi soli- uomini-, vediamo, tocchiamo, percepiamo, gustiamo: L'Amore!
    E allora anche una poltrona vuota, sarà un piccolo mondo in cui potersi rifugiare. Perchè alla fine, quando tutto rientrerà nell'ordine delle cose, e ogni cosa avrà spiegato il proprio significato, solo allora forse, potremo raccogliere e finalmente vedere, quell'Amore rimasto sconosciuto e confuso, tra le troppe rabbie che ci rendevano ciechi... e muti.
    Ogni Uomo cara amica, "E' ciò che è, e non potrà essere nessun altro."
    Ed ecco l'Amore, proprio quando ognuno è ciò che è, e non ciò che l'altro vorrebbe che foss, l'Amore ci fà amare l'altro per quello che è.
    Se non siamo capaci di fare questo, se non ci sforziamo a tentare di capire chi in fondo è solo un altro noi stesso...allora forse, moriamo, perchè senza l'Amore, non siamo nulla.
    Mi spiace per il tuo papà, se puoi, restale vicino, e ricorda sempre che ognuno di noi, è ciò che è, anche se questo ci farà soffrire.
    1 abbraccio grande, e a risentirci.

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